Le piramidi di Xianyang: un’enigmatica connessione tra Oriente e Occidente
Le piramidi esistono su tutto il pianeta, ad esempio, nella regione di Xian, e più specificamente nel comune di Xianyang in Cina, sono state individuate oltre 70 piramidi, simili a quelle presenti in Messico ed Egitto.
Queste strutture, allineate secondo le direzioni cardinali e le costellazioni, si estendono in un’area di circa 100 km attorno alla città di Xian, famosa per i suoi guerrieri di terracotta.
Questi ultimi sorvegliano un altro tumulo piramidale, presumibilmente la tomba di Qin, il primo imperatore della Cina. Si stima che nella zona possano esistere fino a 100 piramidi.
Esaminando la disposizione delle piramidi e retrocedendo fino alla rilevante data del 10.500 a.C., emerge un interessante allineamento con la costellazione dei Gemelli, compresa la stella Betelgeuse della vicina costellazione di Orione.
Tra le numerose piramidi individuate, due di esse emergono come distintive rispetto alle altre. La maggior parte delle piramidi più piccole segue un allineamento rettilineo, mentre le quattro piramidi più grandi formano un disegno sul terreno: tre di esse sono allineate, mentre la quarta mostra un leggero sfalsamento.
Di fronte alla mancanza di conferme ufficiali e alla percezione prevalente che le piramidi cinesi e messicane siano considerate opzioni meno rilevanti rispetto alle ben note piramidi egizie, persiste l’idea radicata dell’attribuzione di una sorta di marchio di fabbrica ai faraoni per questo tipo di costruzioni, ma noi vogliamo sottolineare il fatto che tutto il pianeta è ricoperto da piramidi.
Un filo conduttore
Tuttavia, per mettere in discussione questo teorema consolidato, è emersa la necessità di individuare un altro filo conduttore che collega visivamente le piramidi sul nostro pianeta.
Sorprendentemente, questo filo conduttore è stato individuato sotto forma di una linea retta lunga quasi 25.000 chilometri, che collega i siti delle piramidi in Cina, Messico ed Egitto, attraversando il pianeta. Questa linea retta può essere visualizzata come un arco di circonferenza quando rapportata al mappamondo.
Questo nuovo elemento offre un’interessante prospettiva, suggerendo una connessione geografica e geometrica tra queste tre diverse località piramidali. La scoperta della linea retta può aprire nuove vie di indagine e stimolare ulteriori interrogativi sulla diffusione e l’origine di queste antiche strutture.
La Connessione Cosmica delle Piramidi sul globo
Il secondo postulato di Euclide, afferma che considerati due punti distinti A e B appartenenti a un piano, attraverso questi passa una ed una sola retta. Il fatto che la mappatura terrestre di grandi siti piramidali sia verificabile con un mappamondo, un righello e una matita suggerisce che la disposizione geografica di questi siti segua anch’essa una precisa linea retta.
Improvvisamente, tre popoli molto distanti tra loro: gli Egizi i Maya ed i Cinesi, che parlano e scrivono in modo diverso, senza comunicare tra loro e privi di avanzate tecnologie come energia elettrica, macchinari industriali, aerei, computer e telefonia, decidano simultaneamente di erigere colossi di pietra della stessa forma, utilizzando monoliti pesanti fino a 100 tonnellate ed elevandoli a quasi cento metri di altezza.
In questo contesto, sembra altamente improbabile che tali similitudini siano dovute al caso.
La cintura di Orione
L’ulteriore elemento intrigante è che, sempre in modo apparentemente casuale, queste antiche civiltà decidono di replicare la disposizione delle tre stelle della Cintura di Orione sul terreno mediante la configurazione dei loro monumenti. Anche se una sovrapposizione a computer mostra un leggero grado di imprecisione.
Inoltre, come già menzionato, questi siti piramidali risultano situati sulla stessa linea retta che attraversa l’intero pianeta, ma ancora più interessante è il fatto che questa linea retta, non parallela all’equatore, interseca il suo prolungamento, creando due angoli che riflettono gli angoli acuti generati dalle tre stelle della Cintura di Orione.
L’osservazione che tre gruppi di costruzioni così imponenti siano allineati su scala planetaria suggerisce l’ipotesi di un’utilizzazione di tecnologie straordinariamente avanzate per la costruzione di piramidi sul nostro pianeta.
Non necessariamente si afferma che ciò sia il risultato dell’intervento di extraterrestri o di una civiltà planetaria avanzata e unificata, ma si sta piuttosto cercando di comprendere il motivo e il modo in cui le persone hanno eretto tali strutture.
Leggende e miti
Relativamente alle piramidi dislocate sul nostro pianeta ed in particolare quelle messicane e cinesi, è corretto notare che le informazioni disponibili sono spesso basate su leggende e miti.
Anche se le leggende possono offrire spunti interessanti, è prudente trattarle con cautela, poiché rappresentano spesso narrazioni ricche di simbolismi e miti, piuttosto che resoconti storici accurati.
Mentre l’analisi delle leggende può fornire informazioni di carattere culturale, la ricerca archeologica e storica basata su prove concrete è importante per comprendere in modo accurato le origini, la funzione e il significato di queste antiche costruzioni.
Piramidi sull pianeta. Un Enigma Storico tra Mancanza di Documentazione e Misteriose Ipotesi
Tralasciando per il momento le altre piramidi sul pianeta e concentrandoci sulle piramidi egiziane, l’ipotesi sulla reale funzione di queste strutture e la possibilità che i faraoni le abbiano trovate già costruite costituiscono ancora un affascinante interrogativo.
Ciò è particolarmente interessante considerando che non esistono testimonianze dirette o descrizioni dettagliate della costruzione delle piramidi nei resoconti storici degli antichi Greci e Latini.
È un aspetto unico e interessante della storia egizia che, nonostante l’ammirevole eredità documentaria, alcune sfaccettature, come la costruzione delle piramidi, rimangano avvolte nel mistero.
Invece, è notevole notare che le testimonianze storiche di Erodoto, Diodoro Siculo, Strabone e Plinio il Vecchio (lo storico che trattò anche dell’eruzione del Vesuvio e che gli costò la vita) affrontano in modo dettagliato il rivestimento esterno delle piramidi.
Questi antichi autori forniscono informazioni sulla fase esterna delle piramidi egiziane. Ad esempio, per quanto riguarda la Piramide di Micerino, la più piccola delle tre grandi piramidi di Giza, si riferisce che doveva essere originariamente ricoperta di ossidiana.
Oggi, della presunta ossidiana di rivestimento non esiste alcuna traccia, nonostante le menzioni degli storici antichi. Ancora più significativo è il silenzio riguardo alla costruzione delle piramidi nei resoconti storici dell’epoca.
Questa lacuna suggerisce che il tentativo di applicare un rivestimento esterno potrebbe essere avvenuto durante l’era dei faraoni, mentre la costruzione di base risale a un’epoca molto più antica.
In breve, gli storici antichi, come Plinio il Vecchio, criticano i faraoni per la spesa e la mobilitazione di risorse considerevoli per erigere qualcosa che, secondo loro, è rimasto privo di scopo. D’altra parte, Diodoro Siculo si mostra perplesso riguardo alle origini di tali monumenti, riconoscendo che, già al suo tempo, non servivano come tombe reali.
Antichità delle Civiltà e le Interpretazioni Future
Se confrontiamo le piramidi sul nostro pianeta con le opere romane, trascorsi circa 2.000 anni, notiamo una significativa differenza nella documentazione storica.
Nel caso del Colosseo, sappiamo chi lo ha costruito grazie a registrazioni storiche dettagliate. Al contrario, il silenzio sugli artefatti egiziani lascia perplessi e non giustifica tale silenzio se non per indicare forse un’antichità molto maggiore.
È importante considerare che, durante la presunta costruzione delle piramidi di Giza che secondo la storiografia tradizionale si colloca all’incirca intorno al 2.500 a.C., la Grecia già ospitava una società organizzata che viveva in città.
Se una civiltà avanzata precedente fosse esistita, è possibile che i suoi resti siano stati persi nel corso del tempo a causa di eventi catastrofici, cambiamenti climatici o altre cause.
Analogamente, le civiltà attuali potrebbero lasciare tracce della loro esistenza che potrebbero essere interpretate in modi diversi dalle civiltà future.
L’esercizio di immaginare come la nostra attuale comprensione del passato potrebbe essere interpretata o mal interpretata da una civiltà futura può aiutare a mettere in prospettiva la relatività della conoscenza storica e della sua interpretazione.
Se la nostra civiltà scomparisse e una nuova emergesse dopo millenni, troverebbe tracce delle nostre realizzazioni, tra cui le piramidi si tutti il pianeta, il Colosseo, gli anfiteatri, le autostrade, le piste di atterraggio degli aerei, le linee ferroviarie senza rotaie, manufatti monolitici come Baalbek in Libano, siti megalitici come Tiahuanaco, l’Isola di Pasqua o Stonehenge, e molto altro.
È possibile che questa futura civiltà dovrebbe confrontarsi con le testimonianze di almeno 3 o 4 civiltà distanti tra loro dal punto di vista cronologico.
Antiche Piramidi delle Americhe
Le piramidi sulla Terra non sono concentrate esclusivamente in siti noti come Giza, Teotihuacán e Xian ma ne sono state scoperte molte altre, come detto sono dislocate su tutto il pianeta.
La città antica di Teotihuacan, situata a circa 30 miglia dalla moderna Città del Messico, è avvolta nel mistero dei suoi costruttori, che gli Aztechi chiamarono “il luogo dove furono creati gli dei”. Oggi è conosciuta come la “Città degli Dei”.
Gli edifici furono battezzati dagli Aztechi, che arrivarono secoli dopo l’abbandono della città intorno al 550 d.C. Questa cultura precedeva i Maya di 500 anni e gli Aztechi di 1.000 anni, dimostrando una notevole avanzatezza.
Teotihuacan presenta uno schema a griglia, considerato il più antico delle Americhe. Il Viale dei Morti conduce alle tre grandi piramidi del sito, circondate da innumerevoli piccole piramidi.
Piramide del Sole: La più grande di Teotihuacan, alta oltre 200 piedi, è dedicata a un dio sconosciuto.
Piramide della Luna: Posta alla fine del Viale dei Morti, simboleggia una processione. È più piccola della Piramide del Sole ma presumibilmente più antica.
Piramide del Serpente Piumato: Su questa più piccola delle tre piramidi, chiamata anche Tempio di Quetzalcoatl, sono presenti statue e iconografia raffiguranti il serpente piumato e un coccodrillo associato alla Via Lattea nella mitologia Maya.
Piramidi sul pianeta. Chichen Itza
Conosciuta anche come il Tempio di Kukulcan, è una struttura impressionante situata al centro di Chichen Itza. In spagnolo, “El Castillo” significa “il castello”. La piramide è dedicata al dio serpente piumato Quetzalcoatl e presenta una notevole ingegneria.
Ogni lato della piramide ha una scala con 91 gradini, e sommando questi gradini, inclusa la piattaforma superiore come passaggio, si ottiene un totale di 365, rappresentando i giorni del calendario Maya.
Le statue di serpenti piumati adornano entrambi i lati della scalinata settentrionale, e durante gli equinozi di primavera e autunno, la luce e l’ombra creano uno spettacolo visivo di un serpente che scende i gradini. Questo fenomeno permetteva di monitorare le stagioni del raccolto e pianificare cerimonie annuali.
La piramide era originariamente colorata con ricchi toni di verde e blu, anche se oggi non rimane alcuna traccia di colore. L’acustica della struttura era studiata in modo che il suono risuonasse chiaramente davanti ad essa, facilitando la comunicazione dall’alto.
Piramidi sul pianeta. Cholula
Nota localmente come Tlachihualtepetl “montagna artificiale”, è considerata la piramide più grande del mondo con un volume totale di 4,45 milioni di metri cubi.
Questa imponente struttura, spesso scambiata per una collina con una chiesa sulla sommità, è quasi il doppio della Grande Piramide di Giza.
Situata a Cholula, è anche il più antico edificio abitato ininterrottamente in Mesoamerica, con una chiesa che attualmente svolge un ruolo attivo nella comunità.
Al di sotto della piramide, si estendono oltre 5 miglia di passaggi ancora da esplorare.
La sua costruzione risale a diverse epoche, con varie fasi di ampliamento e ricostruzione durante il periodo precolombiano.
Gli archeologi ritengono che la sua forma attuale sia stata raggiunta intorno al IX secolo d.C., ma le radici della struttura risalgono a periodi molto precedenti, probabilmente intorno al 300 a.C.
La sua importanza religiosa e culturale per le civiltà precolombiane della regione è testimoniata dalle numerose piattaforme e templi che si trovano sul suo vasto complesso.
Monk’s Mound
Noto anche come Mound 38, si trova nel cuore dell’antica metropoli di Cahokia, dall’altra parte del fiume rispetto a St. Louis, nel Missouri.
Si tratta di una piramide di terra quadrilatera con la sommità piatta, costruita con terra compressa e legno, dimostrando notevole abilità ingegneristica e pianificazione.
La sua costruzione è attribuita alla cultura Mississippiana, che fiorì tra il 800 e il 1400 d.C.
La città di Cahokia, con la sua vasta rete di insediamenti, era un centro politico, economico e religioso vitale per le popolazioni indigene della regione, e la sua importanza strategica e culturale è evidente nella maestosità di strutture come Mound 38.
La piramide di Cahokia è stata oggetto di ampi studi archeologici che hanno rivelato dettagli sulla sua costruzione, la sua funzione all’interno della società di Cahokia e la sua connessione con altri siti nella regione.
La sua posizione geografica la rende un punto di riferimento essenziale per comprendere la complessità delle civiltà native americane precolombiane e il loro impatto sulla storia del Nord America.
Piramidi sul pianeta. Hellinikon
Situata fuori Argo, Hellinikon si distingue per la sua conservazione relativa. Questa piramide, sebbene meno conosciuta rispetto ad altre, ha catturato l’attenzione degli studiosi per la sua unicità e per il mistero che circonda la sua origine e la sua funzione.
L’unico racconto antico su questa piramide proviene da Pausania, un antico geografo e storico greco, che la descrive come una struttura simile a una piramide con scudi scolpiti in rilievo a forma di scudi argolici. Questa descrizione ha suscitato speculazioni e teorie tra gli studiosi riguardo alla sua possibile connessione con la mitologia greca e alla sua funzione all’interno della società dell’epoca.
Nonostante le incertezze e le lacune nelle informazioni disponibili, Hellinikon continua ad affascinare gli archeologi e gli appassionati di storia, stimolando ricerche e esplorazioni volte a svelare i segreti nascosti di questa antica struttura. La sua posizione nel cuore della Grecia antica la rende un importante punto di riferimento per comprendere la cultura e la storia dell’antica civiltà greca.
Piramidi sul pianeta.Visoko
Nel 2005, qualcuno avanzò l’ipotesi che il monte Visočica nella città di Visoko, in Bosnia, non fosse una montagna ma potesse essere una struttura piramidale. Questa teoria ha suscitato un grande interesse da parte della comunità scientifica e degli appassionati di storia, portando a una serie di ricerche e indagini volte a esplorare questa possibile scoperta.
L’area intorno al monte Visočica è ancora coperta da vegetazione ed edifici, rendendo difficile la piena esplorazione e la conferma di questa teoria.
Tuttavia, analisi delle lastre e delle strutture trovate nelle vicinanze hanno rivelato somiglianze nella composizione con il cemento, sollevando ulteriori domande sulla natura e sull’origine di queste formazioni.
Nonostante gli sforzi degli archeologi e dei ricercatori, la sua esatta composizione e la sua possibile connessione con una piramide rimangono ancora sconosciute.
L’ipotesi della piramide di Visoko continua a stimolare il dibattito e la curiosità, con alcuni che sostengono la sua autenticità e altri che sollevano dubbi sulla sua validità.
Indipendentemente dalla verità, questa teoria ha portato l’attenzione sulla regione di Visoko e ha suscitato un interesse rinnovato per la storia antica e le possibili scoperte archeologiche nella zona.
Piramidi sul pianeta. Gunung Padang
In Indonesia, Isola di Giava, gli scienziati hanno attirato l’attenzione sulla montagna Padang, notando che la sua forma assomiglia a una piramide.
Gli archeologi stanno scavando la superficie della presunta piramide, coperta da vegetazione, e durante i lavori hanno scoperto lastre con iscrizioni e immagini sconosciute. L’età presunta è di 27.000 anni.
Piramidi sul pianeta.Caral
Situata nella Valle del Supe, a nord di Lima, in Perù, è un sito archeologico straordinario costruito circa 5.000 anni fa.
Appartenente alla civiltà nota come Norte Chico, Caral precede notevolmente le piramidi egiziane, emergendo come una delle più grandi e antiche città delle Americhe.
Estendendosi su 165 acri, il sito presenta una complessa rete urbana con piramidi, piazze circolari, anfiteatri e intricate scalinate.
La “Piramide Mayor” o Piramide Maggiore è una delle strutture più imponenti di Caral, e la sua costruzione è affascinante per l’impiego della tecnica innovativa dello “shicra bag”.
Questa tecnica coinvolgeva la raccolta di erba lunga chiamata shicra, legata e posta in sacchi a rete. Le persone riempivano i sacchi di massi e li posizionavano nelle trincee o dietro i muri di sostegno, creando così una base solida per la costruzione delle piramidi.
L’uso di questi sacchi non solo conferiva stabilità alle strutture, ma serviva anche a proteggerle dai terremoti.
La Piramide Mayor offriva alloggi all’élite al potere, permettendo loro di godere di una vista panoramica sulla città.
Questo sito archeologico è un esempio di notevole ingegno e avanzate conoscenze ingegneristiche per l’epoca, dimostrando l’abilità della civiltà di Caral nell’edificare una metropoli sofisticata e ben organizzata.
Il Tempio Trang a Koh Ker, in Cambogia
È un’antica piramide Khmer risalente al 940 d.C. Questa struttura, situata nella città di Siem Reap, faceva parte della precedente capitale cambogiana di Koh Ker, che contava quasi 100 templi, molti dei quali sono ancora intatti.
Costruito durante il regno di Jayavarman IV, il Tempio Prang si distingue per i suoi sette livelli e un’altezza di 118 piedi, conferendogli un carattere unico. Tuttavia, molte delle sue sculture sono state saccheggiate nel corso degli anni o spostate nei musei dal governo.
Il Tempio Prang è stato un tempo un importante centro religioso e politico dell’antico Impero Khmer, testimoniando il potere e la grandezza della civiltà Khmer durante il periodo classico. La sua architettura intricata e la sua posizione suggestiva nel paesaggio cambogiano lo rendono una destinazione iconica per i turisti e gli studiosi di tutto il mondo. Tuttavia, la sua fragilità e la sua vulnerabilità al saccheggio e all’erosione ambientale richiedono un’attenzione costante per garantire la sua conservazione per le generazioni future.
Tikal, situata nel Petén, in Guatemala
È una città Maya ben conservata che raggiunse il suo apice tra il 200 e il 900 d.C. Questo importante centro urbano comprende sei templi piramidali.
La più alta di queste piramidi, chiamata Tikal IV, raggiunge i 70 metri di altezza e presenta il Tempio del Serpente a due teste sulla sua sommità.
Gli esploratori europei riscoprirono Tikal nella foresta pluviale nel 1850 dopo che era rimasta nascosta fino a quel momento.
La Danta a El Mirador
È una delle strutture più imponenti e misteriose dell’antica civiltà Maya. La città di El Mirador, nota come “la vedetta” in spagnolo, deve il suo nome alla maestosa piramide di La Danta, la più grande delle tre presenti nel sito, affiancata da El Tigre e Los Monos.
La configurazione triadica di queste piramidi segna una caratteristica unica nella storia mesoamericana. Richard Hansen, coinvolto nel Mirador Basin Project, ha suggerito un possibile allineamento delle piramidi con la costellazione di Orione.
Secondo le interpretazioni, le tre stelle di Orione rappresenterebbero il focolare celeste contenente il fuoco della creazione, in corrispondenza con le pietre del focolare della mitologia Maya.
La costruzione di La Danta richiese uno sforzo titanico da parte della popolazione Maya, con stime di oltre 15 milioni di giorni-uomo impiegati.
Ogni pietra, pesante circa mille libbre, richiedeva almeno dodici uomini per essere trasportata dalla cava a 700 metri di distanza.
Nonostante gli sforzi straordinari, la città di El Mirador fu abbandonata nel 100 d.C. mentre veniva inghiottita dalla foresta pluviale.
Le Piramidi di Guimar
A Tenerife nelle Isole Canarie, si trova un sito archeologico affascinante. Scoperte nel 1881, queste sei piramidi di pietra lavica, alte 40 piedi ciascuna, con gradini sul lato ovest, hanno generato dibattiti sulla loro origine e scopo.
Alcune teorie suggeriscono scopi cerimoniali o rituali, mentre altre ipotizzano che siano risultato della disposizione di pietre da parte di contadini del XIX secolo.
La datazione è complicata dalla presenza di frammenti di ceramica del XIX secolo sotto le piramidi, ma una grotta vulcanica con resti risalenti al 600 d.C. suggerisce una possibile costruzione precedente.
L’antropologo norvegese Thor Heyerdahl ha sostenuto che gli antichi Guanci, noti per pratiche simili a quelle egiziane come la mummificazione, abbiano costruito le piramidi.
La Piramide Cestia a Roma
Fu costruita come tomba per il ricco magistrato Caio Cestio e risale al 12 a.C. Questa piramide romana unica è realizzata con marmo bianco e mattoni, raggiungendo un’altezza di 35 metri.
L’architettura della Piramide Cestia è considerata un riflesso della popolarità delle influenze egiziane a Roma dopo che l’Egitto divenne parte dell’Impero.
Molte altre persone scopriranno città simili a questa, come è successo ad esempio in Antartide, nei prossimi anni.
Inoltre, sappiamo con certezza che esistono piramidi anche su altri pianeti, come ad esempio su Marte.
Ma di tutto questo parleremo nella prossima puntata.
Seguici anche sui nostri profili social: https://www.facebook.com/hystoria.blog/